Può una donna battere un uomo, segnando un nuovo record di nuoto?
Verrebbe automatico dire di no, ma non è sempre stato così.
Sono tre gli esempi in cui una atleta è riuscita a battere i colleghi maschi ed ora gli occhi sono puntati su Katie Ledecky, una vera "macchina da guerra" che potrebbe anche raggiungere risultati sorprendenti!
La prima a battere un record di nuoto maschile fu Sybil Baucer: il suo tempo di 6'24''8 ottenuto nelle 440 yard nel 1923 abbassò di ben quattro secondi l'asticella posta dai nuotatori uomini della stessa specialità. La FINA non omologò mai il risultato, conquistato in un corso d'acqua delimitato da funi, ma la Baucer non si scoraggiò, vincendo l'oro nei 100 dorso alle Olimpiadi di Parigi dell'anno seguente.
Nel 1926, Gertrude Ederle attraversò la Manica in 14 ore e 38 minuti, due ore in meno del record maschile: in realtà, la nuotatrice statunitense avrebbe potuto portare a termine l'impresa in un tempo ancora più basso, ma venne fermata poco prima dell'arrivo da un ispettore della dogana, intenzionato a fermarla. La Ederle non aveva passaporto.
Contemporaneamente, l'atleta segnò altri tre primati: fu la prima ad indossare gli occhialini, la prima a passare la Manica nuotando solo a stile e fu la prima (e lo è ancora) ad aver compiuto questa impresa e ad aver vinto un oro alle Olimpiadi.
Penny Lee Dean portò a termine lo stesso percorso nel 1978, nel tempo di 7 ore e 17. Il record maschile venne migliorato di un'ora.
Si ipotizza che fra 45 anni le donne nuoteranno forte come gli uomini di oggi, ma per il momento vedere questo genere di
sorpasso per un
record di nuoto in piscina sembra improbabile.
Voi cosa ne pensate?
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